Siti di condivisione
Tecnicamente Il termine inglese file-sharing indica la generica possibilità di condividere file all’interno di una rete di calcolatori. La tecnologia era stata messa a punto come strumento di lavoro, e in parte mantiene questa funzione consentendo a chiunque di trasferire in modo immediato e sicuro grandi quantità di dati da un punto all’altro del globo. Ma in breve tempo lo sviluppo della rete e la velocità delle connessioni hanno portato alla nascita di siti di condivisione accessibili a tutti, che hanno profondamente trasformato i metodi di produzione e di fruizione di musica, immagini e video.

Con il suo clamoroso successo, Youtube ha aperto per il multimediale strade nuove e in gran parte inesplorate, come dimostrano le controversie in materia di violazione del copyright, i processi intentati nei confronti della società per presunte responsabilità sui video caricati dagli utenti, la rimozione di contenuti ritenuti non appropriati, i tentativi di censura. In Italia le leggi in vigore non si sono ancora adattate alle novità e il quadro giuridico è pieno di incertezze. È bene comunque sapere che non tutto il materiale reperibile in rete può essere liberamente utilizzato, e che in assenza di una esplicita autorizzazione dell’autore anche l’uso di una musica di sottofondo per sonorizzare le immagini potrebbe creare qualche problema legale. Ogni sito di condivisione riporta, nascoste da qualche parte nella pagina iniziale, le sue regole di comportamento. Il tempo perso per trovarle e leggerle con attenzione non è sprecato.